John Galliano e la moda: “Sartorialism” By Martin Margiela.
La moda di John Galliano per Margiela ci presenta 25 look non look, giacche non giacche, pantaloni non pantaloni, maschere e sovrapposizioni dal sapore anni 60 e ispirazioni settecentesche; tutto il contrario di tutto.
E’ così che ritorna a calcare le passerelle l’estroso John Galliano, torna dopo anni di buio quando in seguito al suo licenziamento dalla maison Dior cade nell’oblio.
Un rientro dalla porta principale ovvero nell’alta moda, chiamato al cospetto di Renzo Rosso del gruppo OTB per guidare la direzione artistica di Martin Margiela.
Ma veniamo alla cosa più importante ovvero la sfilata, che è quella delle grandi occasioni. Sfinge di tutti gli ospiti colei che può dire ciò che vuole, ovvero Anna Wintour, che ha seguito con il suo caschetto biondo tutta la sfilata con molto interesse e dedizione, due grandi stilisti come Christopher Bailey, e Alber Elbaz, il magnifico Manolo Blahnik ed ancora l’amica Kate Moss, senza dimenticare Nick Knight fotografo di gran nome nel fashion system.
Dopo il complicato silenzio stampa come dicevamo in apertura post, ecco il “magico 25” che si impossessa immediatamente dell’attenzione di tutti.
Zeppe altissime e dorate si impongono in questa passerella che prende vita in creazioni al limite tra sacro e profano. Il raso di seta si punta in gonne ampie e in giacche discinte, il gabardine nero diventa pazzesco abbinato a reggiseni gold a vista e accessoriato da cappelli anonimi quanto fantastici e maschere provocanti quanto inquietanti.
Qualche sprazzo di short ripped jeans si interseca in mantelle lunghissime e impalpabili che contrastano gambe nude o appena nascoste da collant microrete; e poi ancora bustini, swarovski e sovrapposizioni animalier, creano il vero connubio estemporaneo e pazzotico voluto da questo stilista che tutto si può dire fuorché che non osi.
Di certo è una sfilata che ben poco ricorda i fasti della rigorosa maison che ha fatto delle linee pulite e dei colori neutri il suo segno di riconoscimento.
Ma si sa, l’haute couture è diversa da tutto e tutti e se ci mettiamo un direttore artistico che si sveglia al mattino fa 40 minuti di aerobica o trae ispirazione dai clochard facendo jogging nel parco, non può che essere ancora più sregolata, estemporanea e fuori dagli schemi.
Ecco a voi il ritorno di John Galliano per “Sartorialism” By Martin Margiela.
Bocciato o promosso? Al pubblico l’ardua sentenza….sempre.
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