La Milano fashion Week di MeA è magia
E’ giunta al termine la Milano fashion week. E’ stata magica, è stata colorata, è stata viva…
Lo street style si è svegliato, le passerelle brulicavano, gli eventi si moltiplicavano e Milano profumava di fashion!
I migliori o quasi, hanno sfilato stupendoci talvolta piacevolmente e talvolta meno piacevolmente, ma erano lì schierati a spiegarci come affronterà la prossima estate la donna che veste la moda Italiana.
Il full color, le fantasie, i fiori, l’oro, l’argento e il ritorno del lamè, sono solo alcuni dei temi proposti dai nostri migliori fashion designers, che nel mondo dettano legge e lo fanno con sapienza nella sartorialità, sapienza nello stile e sapienza nel gusto.
Ma veniamo al sodo.
Cosa c’è di meglio di sognare in un prato fiorito? Che ne dite di fare un pic nic dall’aria barocca tra le fronde del Trentino o nel verde della Sicilia? Oppure un giro in vespa a Roma, come fece Audrey Hepburn! Bhè tutto questo è stato possibile nella collezione di Dolce e Gabbana, che diventa sempre più nazional-popolare e dopo aver celebrato le mamme celebra la madre di tutte le madri: la nostra Italia.
Dimenico e Stefano, in questa Milano fashion week, ci ragalano una passerella fatta di un tripudio di fiori, di oro, di vedo non vedo (tipico della maison ndr) e soprattutto ironizzano sottilmente sulla nostra donna che in questi panni, sceglie di essere iperfemminile, grintosa, romantica, sexy e che tra un selfie e l’altro (proposto in passerella ndr) vive una vita piena, non dimenticando mai la propria sensualità.
Andiamo in discoteca e lo facciamo con Gucci! Alessandro Michele ha voluto rispolverare il lamè e le cravatte, dare ancora credito alla pelle scegliendo colori sgargianti, amando il verde in molte delle sue sfumature e dedicandosi alle scollature e alle svasature tipiche dei seventy. Diciamo che non ha ancora voglia di abbandonare questo stile e così lo ripropone nella prossima primavera estate con un nuovo gusto in fatto calzature, borse e nella scelta della palette colori. Un sfavillio alle volte chiassoso ma che riconferma una firma che vuole dare a tutti i costi la propria impronta alla storica maison.
Decisamente androgina e iconica la Milano fashon week di Max Mara, che vince su tutte per eccentricità e mascolinità. Righe, pois, stelle e sovrapposizioni decisamente azzardate confermano la trasformazione dell’azienda che solitamente ci ha regalato una modelleria indisutibilmente più classica ma aggiornata e che oggi si dedica in maniera molto decisa, alla tendenza e alla ricerca di prodotto e di stile; lo dimostrano anche il make-up e l’hairstyle davvero travolgenti.
Chiudiamo questa carrellata con due grandi nomi ancora una volta italiani, ancora una volta storici e molto simili nelle ultime scelte stilistiche: Ermanno Scervino e Bottega Veneta.
Dedizione nei particolari, colori della terra, bianchi ottici e tagli assimmetrici ma anche regolari, due collezioni che si guardano negli occhi conservando comunque la propria unicità in alcuni dettagli fondamentali.
Scervino ci presenta la destrutturazione del tubino e rende la sua donna libera di agire, pensare ed essere unica indossando capi di alta sartoria con accenni alla belle epoque e agli anni trenta, dove diventa una donna che stupisce non solo per suadenza ma soprattutto per eleganza.
Bottega Veneta dal canto suo, non ha sbagliato una virgola e si fa ammirare in una passerella naturale ma strutturata. Le scollature non sono mai eccessive, le gonne non sono mai esagerate e i pantaloni sono come sempre morbidi pur seguendo perfettamente la figura e i dictact del momento. Stupendi gli occhiali che ostentano ancora una volta la montatura a farfalla ancora più esasperata. Meravigliosa la scelta delle modelle: donne vere, formose, accattivanti e di classe, come la classe che dimostra anno dopo anno questa favolosa azienda italiana.
Questa è stata la nostra Milano Fashion week amici di MeA, siamo già sul TGV direzione Ville Lumiere…Paris nous attend.
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